lunedì 1 agosto 2022

Maria D'acunto

È il solstizio d'estate. Di un anno senza data. Il tempo non è stato ancora imprigionato nei calendari. E scorre, sempre intorno a se stesso. Con il suo moto circolare, alla fine del percorso ritorna al punto di partenza. L'anno è perciò una "ruota" i cui raggi segnano il susseguirsi delle stagioni. Ogni stagione costituisce una tappa dell'armonioso alternarsi di luce, ombre e tenebre. La luce ridesta la vita; le tenebre provocano la morte. Vita e morte non sono, però, mai definitive, perché l'una genera l'altra. E a diffondere luce e tenebre sono la Dea e il Dio.

Risiedono, essi, nella Casa Celeste e da loro ha ini zio ogni cosa. Lei, la Dea, si mostra con il volto della Luna: è la Signora delle tenebre. Quella che fa calare sulla natura la triste stagione dell'inverno. Ma è da lei che ha origine la luce. Perché essa si abbandona al lungo letargo per proteggere nel suo grembo il figlio che ha concepito. Quando il tempo sarà compiuto, il Dio verrà alla luce. La Terra si ridesterà nel tiepido sole primaverile e si avvierà verso il Sol invictus, quando raggiungerà il suo massimo splendore. Prorompente di luce e di vigore, il Dio si unirà in matrimonio con la Dea, sua madre. E le nozze saranno accompagnate da una danza d'amore che farà esultare tutte

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