lunedì 31 dicembre 2018

Charlie Chaplin

Ho perdonato errori quasi imperdonabili,
ho provato a sostituire persone insostituibili
e dimenticato persone indimenticabili.
Ho agito per impulso,
sono stato deluso dalle persone
che non pensavo lo potessero fare,
ma anch’io ho deluso.
Ho tenuto qualcuno tra le mie braccia per proteggerlo;
mi sono fatto amici per l’eternità.
Ho riso quando non era necessario,
ho amato e sono stato riamato,
ma sono stato anche respinto.
Sono stato amato e non ho saputo ricambiare.
Ho gridato e saltato per tante gioie, tante.
Ho vissuto d’amore e fatto promesse di eternità,
ma mi sono bruciato il cuore tante volte!
Ho pianto ascoltando la musica o guardando le foto.
Ho telefonato solo per ascoltare una voce.
Io sono di nuovo innamorato di un sorriso.
Ho di nuovo creduto di morire di nostalgia e…
ho avuto paura di perdere qualcuno molto speciale
(che ho finito per perdere)…
ma sono sopravvissuto!
E vivo ancora!
E la vita, non mi stanca…
E anche tu non dovrai stancartene.
Vivi!
È veramente buono battersi con persuasione,
abbracciare la vita e vivere con passione,
perdere con classe e vincere osando,
perchè il mondo appartiene a chi osa!
La Vita è troppo bella per essere insignificante!

venerdì 14 dicembre 2018

Pier Giorgio Caselli - ScuolaNonScuola

AMA I TUOI NEMICI
Cari amici, vorrei ricordare che cercare di vincere i propri condizionamenti, le proprie paure o le proprie debolezze vuole solo dire rinforzarle.
La chiave davvero potente, degli iniziati, è osservare i condizionamenti benevolmente...
Proprio come se anziché essere i nostri nemici, fossero dei bimbi birbanti.
Quando cade la lotta contro loro, cosa diventano?
Non solo non mi sono più avversi, non mi sottraggono più energia... Ma ora me la danno
Proprio come l'uomo comprendendo il fuoco non solo non ne viene più bruciato, ma può riscaldarci casa e cucinarci...
Così l'iniziato sorridendo ai propri condizionamenti, ha ora la loro energia dalla sua parte...
E ora che quell'energia non è più frenata dalla lotta di una parte di me (la "buona") contro l'altra (la "cattiva o infantile") può naturalmente fluire verso l'alto.
Accade da sé. Non c'è una fatica yoga per mandare l'energia su, per svegliare la kundalini...
Sale spontanea, si raffina dal carbone al diamante da sé...
A me solo risiedere in quella presenza accesa e accogliente. Accogliente anche verso "I miei nemici"...
Non è forse questo uno degli aspetti meno visti dell'insegnamento del grande Maestro dei maestri "Ama i tuoi nemici"?
Non solo i "nemici" esteriori ma anche quelli interiori.. Che ci appaiono nemici proprio quando abbiamo una visone duale e divisoria, cioè non iniziatica?
Allora l'energia non più in lotta contro se stessa... Non più in quella continua tensione che il mondo continuamente pare avere... Sempre in lotta e contro qualcosa o qualcuno....
Allora sale spontaneamente, divenendo una silenziosa emanazione. Non vista dalla gente. Ma molto potente e capace di elevare la coscienza globale.
In alcune tradizioni esoteriche viene chiamato "profumo"... Anche i rosacroce ne parlano, come l'aroma che si dipana dall'anima fiorita.
E questo sicuramente permette di cogliere le parole del grande Gandhi più profondamente, vero?
Questa emanazione silenziosa accoglie le piccolezze e gli "errori" altrui perché, prima, è stata capace di accogliere le proprie. Allora può emanare all"esterno quello che è già accaduto all'interno...
Ed è questa una delle modalità della nuova coscienza emergente: Non convincere, non pressare, non cercare di portare qualcuno alla propria pratica, al proprio mantra, al proprio gruppo o alle prorie idee (tutte cose rispettate ma appartenenti alla vecchia coscienza egoica..)
Ma espandere silenziosamente una presa di coscienza più elevata. Allora non ci sono prediche né sermoni noiosi... Ma un amore invisibile che tutto accoglie senza preferenze... E che solo davvero migliora il mondo.
Possa questa comprensione far amare ogni lato di noi così come è, e non come l ego lo vorrebbe... E poi divenire amorevole accoglienza intorno a noi.
Per ogni cosa. Per tutti gli esseri.
Un abbraccio felice
Pier Giorgio Caselli - ScuolaNonScuola
"UNA ROSA NON HA BISOGNO DI PREDICARE. SI LIMITA A DIFFONDERE IL PROPRIO PROFUMO". (MAHATMA GANDHI)

mercoledì 12 dicembre 2018

Versi

Non vi fate impaurire
da chi vi vuole prudenti
fintamente modesti
con le ali spuntate.
Apritevi dentro l'universo
pensando che questo mondo
è solo una piccola stanza
di una casa immensa.
Noi non siamo qui 
per temere chi ci vuole
inerti, sbiaditi come loro.
Luccicare è la cosa più onesta
che possiamo fare.
Ora l'umanità sembra fatta solo di unghie
ma anche questa è solo un'apparenza.
Non hai deciso la tua nascita
ma puoi decidere tutto il resto.
Ecco, fatti spazio tra gli attimi
con un passo umile e deciso.
Non ti scordare mai che dietro ogni curva
ti aspetta l'infinito.

martedì 27 novembre 2018

Benvenuti al Sud zabaione con il marsala

La mamma già sapeva che un giorno sarebbe arrivato il discorso....e quando iniziano a fare colazione il figlio la interrompe e da questo atteggiamento lei capisce che è quel giorno...e mette anche il marsala e se ci mette il marsala vuol dire che ha capito già il discorso

lunedì 26 novembre 2018

25-11-2018

*Puoi avere difetti, essere ansioso e perfino essere arrabbiato, ma non dimenticare che la tua vita è la più grande impresa del mondo. Solo tu puoi impedirne il fallimento. Molti ti apprezzano, ti ammirano e ti amano. Ricorda che essere felici non è avere un cielo senza tempesta, una strada senza incidenti, un lavoro senza fatica, relazioni senza delusioni. Essere felici significa trovare la forza nel perdono, la speranza nelle battaglie, la sicurezza nella fase della paura, l'amore nella discordia. Non è solo godersi il sorriso, ma anche riflettere sulla tristezza. Non è solo celebrare i successi, ma imparare dai fallimenti. Non è solo sentirsi felici con gli applausi, ma essere felici nell'anonimato. Essere felici non è una fatalità del destino, ma un risultato per coloro che possono viaggiare dentro se stessi. Essere felici è smettere di sentirsi una vittima e diventare autore del proprio destino. È attraversare i deserti, ma essere in grado di trovare un'oasi nel profondo dell'anima. È ringraziare Dio ogni mattina per il miracolo della vita. Essere felici é non avere paura dei propri sentimenti ed essere in grado di parlare di te. Sta nel coraggio di sentire un "no" e ritrovare fiducia nei confronti delle critiche, anche quando sono ingiustificate. È baciare i tuoi figli, coccolare i tuoi genitori, vivere momenti poetici con gli amici, anche quando ci feriscono. Essere felici è lasciare vivere la creatura che vive in ognuno di noi, libera, gioiosa e semplice. È avere la maturità per poter dire: "Ho fatto degli errori". È avere il coraggio di dire "Mi dispiace". È avere la sensibilità di dire "Ho bisogno di te". È avere la capacità di dire "Ti amo". Possa la tua vita diventare un giardino di opportunità per la felicità ... che in primavera possa essere un amante della gioia ed in inverno un amante della saggezza. E quando commetti un errore, ricomincia da capo. Perché solo allora sarai innamorato della vita. Scoprirai che essere felice non è avere una vita perfetta. Ma usa le lacrime per irrigare la tolleranza. Usa le tue sconfitte per addestrare la pazienza. Usa i tuoi errori con la serenità dello scultore. Usa il dolore per intonare il piacere. Usa gli ostacoli per aprire le finestre dell'intelligenza. Non mollare mai ... Soprattutto non mollare mai le persone che ti amano. Non rinunciare mai alla felicità, perché la vita è uno spettacolo incredibile.*
(Papa Francesco).

domenica 25 novembre 2018

Ύπέριον, Hypérion

In origine il termine Iperione era un epiteto rivolto al Sole e che aveva il significato letterale di "che si muove al di sopra".

martedì 13 novembre 2018

Adventavit asinus pulcher et fortissimus

Ti ricordi quando sei partito?
Nelle tasche nemmeno un quattrino
Perso in un campo un fiore appassito
Ti nascondevi come un assassino
E la musica volevi nella vita
Forse l’unica che avevi tra le dita
Alti e bassi fra risate e pianti
Questi grandi passi con i tanti pazzi
Quando sei arrivato lontano
Cercare un lavoro non è molto strano
Su queste cose ci passerei
Quando resti solo come "Cast Away"
E cercavi delle buone idee
E dicevi dove sono i miei?
E tua madre dice come stai?
E tu al telefono "mammà poi vedrai"
Quando sarò di nuovo laggiù
Questo ragazzo che tornerà al sud
E ti racconterò di più
Il giorno che io tornerò
Sotto le stelle canterò
Il giorno che io tornerò
Come ti sembra frà la mia città
Non è cambiata ma
Sotto le stelle canterò
Ora che…
"Sotto Le Stelle"
Clementino

mercoledì 31 ottobre 2018

Preghiera di Gesù o del cuore

Jesus prayer by Suor Tereza Vodjana

https://www.youtube.com/watch?v=Q7UmcdTQ2x4&t=119s


ESICASMO e FILOCALIA


martedì 30 ottobre 2018

Universo

La missione di ogni uomo consiste nell’essere una forza della natura e non un grumo agitato di guai e di rancori che recrimina perché l’universo non si dedica a renderlo felice.
(George Bernard Shaw)

venerdì 26 ottobre 2018

Forze ctonie...

Chi dice che una cosa è impossibile, non dovrebbe disturbare chi la sta facendo.
(Albert Einstein).
Soltanto una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire.
(Paulo Coelho)

mercoledì 17 ottobre 2018

San Michele

Abbazia di San Leonardo in Lama Volara
https://photos.app.goo.gl/LgA6UeZqK8m9uN4M8

Monte SantAngelo
https://photos.app.goo.gl/HdiaARRB473TdcZT7

Rocchetta San'Antonio
https://photos.app.goo.gl/VKDXiUettVRBYsyH8

martedì 16 ottobre 2018

Quis ut Deus?


Dall'ebraico מִיכָאֵל (Mikha'el)è composto dai termini mi ("chi"), kha ("come") ed El ("Dio"), e il suo significato è espresso nella domanda "Chi [è] come Dio?
ovvero un Eone

Ager Phlegraeu

dal latino Phlegraeu(m), dal greco. Phlegraîos, derivazione di Phlégra, in italiano: Flegra.
Antico nome della penisola greca di Pallene, in cui si riteneva fosse avvenuta la mitica battaglia fra gli dei e i giganti, localizzata dagli antichi anche nella zona campana dei Campi Flegrei, derivazione di phlégō “ardo, brucio”.

martedì 25 settembre 2018

20 anni dopo - Julia Butterfly Hill

“Mi mi sono trovata da sola in una foresta di sequoie e improvvisamente sono stata rapita dalla sua bellezza e, soprattutto, dal suo richiamo d’aiuto. Più mi inoltrava in questa foresta più uscivo fuori dal frastuono della civiltà, più sentivo dentro di me nascere qualcosa di grandioso, che non avevo provato mai, mi sentivo in armonia con tutto ciò che mi circondava. L’aria che respiravo era diversa, più genuina, fresca e profumata. Ovunque mi girassi c'era vita, anche se non la vedevo, ma la sentivo. Capii in quel momento cosa volesse dire essere vivi, avvertire le vibrazioni di una foresta che vive, non come ancora oggi ci insegna la società per bocca dei cosiddetti scienziati o politici. Ti accorgi all’improvviso che tutto quello che ti dicono per continuare ad essere bravi e fedeli servitori di chi vive e agisce nelle stanze dei bottoni è falso. La VITA è un’altra cosa! Esiste da sempre un’energia che ti dà serenità e gioia e che è alla portata dei nostri sensi, ma che non sappiamo assorbire e così continuiamo a fare i bravi e fedeli sudditi di qualcosa che non ci appartiene. In questo modo spegni la vera energia del tuo corpo e come uno zombi continui a sopravvivere in una società che non ti appartiene fino a quando non ti spegni del tutto.Nei due anni che sono rimasta sull’albero che ho chiamato Luna, sono riuscita ad entrare in sintonia con il gigante buono della foresta e lui mi ha insegnato a percepire e assorbire le vibrazioni sottili della natura, e in quel momento ho scoperto che in noi c’è qualcosa di grandioso, di infinito che alla fine ti fa capire di essere un essere speciale, diverso da quello che in secoli e secoli le varie società tecnologiche considerate avanzate hanno cercato di farti credere. In quel momento ho capito l’amore del Creato e la forza della Natura. La morte ora non mi fa più paura perché ho raggiunto quello che ogni essere umano cerca per tutta la vita. Da questa mia esperienza ho compreso qual'è il ruolo di ogni uomo e donna su questo pianeta: Vivere in armonia con ogni essere umano, animale e vegetale per tutto il tempo in cui transitiamo su questo mondo. Beati coloro che sapranno ascoltare e agire di conseguenza per fare la propria parte come figli della Terra.”
Julia Butterfly Hill

martedì 7 agosto 2018

Saggezza

« Per giungere a gustare il tutto, non cercare il gusto in niente.
Per giungere al possesso del tutto, non voler possedere niente.
Per giungere ad essere tutto, non voler essere niente.
Per giungere alla conoscenza del tutto, non cercare di sapere qualche cosa in niente.
Per venire a ciò che ora non godi, devi passare per dove non godi.
Per giungere a ciò che non sai, devi passare per dove non sai.
Per giungere al possesso di ciò che non hai, devi passare per dove ora niente hai.
Per giungere a ciò che non sei, devi passare per dove ora non sei. »

Giovanni della Croce

martedì 31 luglio 2018

Agostino d'Ippona alias Sant'Agostino - Dottore della Chiesa:

"Dammi, ti dissi, la castità e la continenza, ma non ora", per timore che, esaudendomi presto, presto mi avresti guarito dalla malattia della concupiscenza, che preferivo saziare, anziché estinguere. Mi ero così incamminato per le vie cattive [Sir 2. 16.]

venerdì 20 luglio 2018

Una tesi ungherese

Nel ventre di una madre c'erano due bambini. Uno ha chiesto all'altro: 
"Ci credi in una vita dopo il parto?" 
L'altro ha risposto: 
"È chiaro. Deve esserci qualcosa dopo il parto. Forse noi siamo qui per prepararci per quello che verrà più tardi". "Sciocchezze", Ha detto il primo, "non c'è vita dopo il parto. Che tipo di vita sarebbe quella?" 
Il secondo ha detto: 
"Io non lo so, ma ci sarà più luce di qui. Forse noi potremo camminare con le nostre gambe e mangiare con le nostre bocche. Forse avremo altri sensi che non possiamo capire ora".
Il primo replicò: 
"Questo è assurdo. Camminare è impossibile. E mangiare con la bocca!? Ridicolo! Il cordone ombelicale ci fornisce nutrizione e tutto quello di cui abbiamo bisogno. Il cordone ombelicale è molto breve. La vita dopo il parto è fuori questione".
Il secondo ha insistito: 
"Beh, io credo che ci sia qualcosa e forse diverso da quello che è qui. Forse la gente non avrà più bisogno di questo tubo fisico".
Il primo ha contestato: 
"Sciocchezze, e inoltre, se c'è davvero vita dopo il parto, allora, perché nessuno è mai tornato da lì? Il parto è la fine della vita e nel post-parto non c'è nient'altro che oscurità, silenzio e oblio. Lui non ci porterà da nessuna parte".
"Beh, io non so", ha detto il secondo, "ma sicuramente troveremo la mamma e lei si prenderà cura di noi". 
Il primo ha risposto: 
"Mamma, tu credi davvero a mamma? Questo è ridicolo. Se la mamma c'è, allora, dov'è ora?" 
Il secondo ha detto: 
"Lei è intorno a noi. Siamo circondati da lei. Noi siamo in lei. È per lei che viviamo. Senza di lei questo mondo non ci sarebbe e non potrebbe esistere". 
Ha detto il primo:
"Beh, io non posso vederla, quindi, è logico che lei non esiste".
Al che il secondo ha risposto: 
"A volte, quando stai in silenzio, se ti concentri ad ascoltare veramente, si può notare la sua presenza e sentire la sua voce da lassù".

Considerazioni generali:
Questo  è  il  modo  in  cui  uno  scrittore  ungherese  ha  spiegato  l’esistenza  di  Dio e della vita oltre la vita.
E’ stupenda e nello stesso tempo tanto illuminante. E rispecchia fedelmente il punto di vista in antitesi tra materialisti e spiritualisti. Comprendiamo, da queste parole, quanto sia limitante la visione ristretta legata ai sensi fisici e quanto sia involutiva la chiusura arroccata dietro le conoscenze personali. E quanto sia, altresì, molto più vicina alla Verità quell’apertura mentale ed accoglienza di cuore che caratterizza coloro che iniziano a risvegliarsi alla Vita del Mondo delle Cause e dei Significati.
Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, che io reputo uno dei pochi cantautori italiani che si esprimono attraverso l’Anima, in una delle sue bellissime canzoni dice: “Se uno ha imparato a contare fino a sette, vuol mica dire che l’otto non possa esserci…” (brano tratto da “Temporale”). Molto esaustiva questa frase. La canzone inizia con queste stupende parole: “Gli occhi non sanno vedere quello che il cuore vede La mente non può sapere quello che il cuore sa L’orecchio non può sentire quello che il cuore sente Le mani non sanno dare quello che il cuore da…”

Gran parte degli esseri umani, quelli che io definisco dormienti in letargo (non è un giudizio ma una constatazione), non vanno oltre le loro misere e ristrette credenze. Chiusi ad ogni novità e ad ogni verità che possa discostarsi anche di un millimetro dalla torre sulla quale sono arroccati, restano immobili trascorrendo intere vite nel mondo delle forme e delle apparenze. Sono rappresentati esaustivamente dal primo gemello della storia.

Poi ci sono i risvegliati. Ancora in numero minore rispetto ai primi, ma in costante crescita quotidiana, sia come numero che come qualità. E questo lascia ben sperare per il raggiungimento della “massa critica” che porterà al salto evolutivo dell’umanità.

Sono rappresentati chiaramente dal secondo gemello della storia. Sono tutti coloro che si pongono delle domande ed iniziano una seria ricerca interiore ed esteriore. Sono coloro che hanno consapevolizzato il fatto che vivere nel mondo delle forme e delle apparenze è molto limitante oltre che involutivo. Essi non si accontentano più della materialità quotidiana fatta di argomenti ed interessi oramai cristallizzati, noiosi e stagnanti. Sentono la voce della Coscienza che inizia a parlargli ( il Grillo parlante di Pinocchio) ed invece di metterlo a tacere iniziano a seguirne i suggerimenti. Per loro la vita assume i colori dell’Arcobaleno, non più monocromatica o grigia.

Non vivono più nella paura di un dio trascendente pronto a punire ma si sentono abbracciati, cullati e amati da un Dio Onnipervadente ( pervade il Tutto ) che tutto riequilibra nell’Armonia Universale.

E noi quale gemello siamo?

Un abbraccio di Luce e Pace buon fine settimana per tutti con Amore Francesco  das Atmananda (G.B.)
fonte: http://www.salvatoremassimofazio.it/la-tesi-ungherese-sullesistenza-i-due-gemelli-il-venerdi-di-francesco-das-atmananda/

giovedì 19 luglio 2018

Salmo 26

Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura?


vedi CD Abba Pater da Radio Vaticana
https://www.youtube.com/watch?v=XgXsMpq6drM&feature=youtu.be

martedì 17 luglio 2018

L'apprendista stregone

Col mio soffio di vulcano cancellerò
il gelo di questa stanza
e col volo di una freccia trafiggerò
quella pallida luna a distanza;
ci sarò e non ci sarò,
continuerò
la mia invisibile danza,
senza tracce sulla neve lieve sarò,
mi dirai di sì o mi dirai di no.
Avrà il silenzio la voce che ho,
e mani lunghe abbastanza,
sarà d'attesa e d'intesa, però
saprò quello che ancora non so,
quello che ancora non so.
Mi dirai di sì o mi dirai di no.
Col mio cuore di matita correggerò
gli errori fatti dal tempo
e con passo di guardiano controllerò
che si fermi o che avanzi più lento;
ci sarò e non ci sarò, ti parlerò
con ogni fragile accento
e sarò traccia sulla neve, neve sarò,
mi dirai di sì o mi dirai di no.
Sul manoscritto l'inchiostro sarò
e mi avrai nero su bianco,
saranno gli occhi o i tarocchi, però
saprò quello che ancora non so;
mi dirai di sì o mi dirai di no,
mi dirai di sì o mi dirai di no.

Sarai sola nel tuo sole
o solo sarò,
mi dirai di sì o mi dirai di no,
mi dirai di sì o mi dirai di no.

giovedì 5 luglio 2018

Non abbiate paura

«Ogni giorno la paura bussa alla porta.
Quando il coraggio va ad aprire, quasi sempre non c’è nessuno».
[Un Cavaliere Templare]

venerdì 15 giugno 2018

parte di una immensa vita

Dolce è sentire
come nel mio cuore
ora umilmente
sta nascendo amore.
Dolce è capire
che non son più solo
ma che son parte
di una immensa vita
che generosa
risplende intorno a me,
Dono di Lui,
del suo immenso amore.
Ci ha dato il cielo
e le chiare stelle,
fratello sole
e sorella luna,
la madre terra
con frutti,
prati e fiori,
il fuoco e il vento
l'aria e l'acqua pura,
fonte di vita
per le sue creature.
Dono di Lui,
del suo immenso amore.
Dono di lui,
del suo immenso Amore.

lunedì 11 giugno 2018

GIARDINO LIBERATO DI MATERDEI

Questo posto è di tutti. Questo posto è anche tuo. 
Qui non ci sono fascismo, razzismo, sessismo.
In questo posto non si delega né si decide da soli, ma si condivide e si decide tutti insieme. 
Tutte le attività sono gratuite ma non siamo volontari, doniamo un po’ del nostro tempo e ti chiediamo un po’ del tuo
Qui non ci sono sovvenzioni né si fa politica istituzionale, ma si sperimentano attività di resistenza alla crisi e modelli nuovi di relazioni umane. 
Il nostro tempo non è denaro ma è molto più prezioso, per questo lo regaliamo agli altri.
giardilogo

martedì 29 maggio 2018

NAM MYOHO RENGE KYO

NAM

Nam proviene dal sanscrito namas, che significa dedicare o dedicarsi. Nam-myoho-renge-kyo è dunque un voto, un’espressione della determinazione di abbracciare e manifestare la nostra natura di Budda. È la decisione di non cedere mai alle difficoltà, di vincere sulle sofferenze e, allo stesso tempo, rappresenta il voto di aiutare gli altri a rivelare questa Legge nella propria vita e conseguire la felicità. I singoli caratteri cinesi che compongono Myoho-renge-kyo, oltre a racchiudere un profondo significato, descrivono le caratteristiche fondamentali di questa Legge.
MYOHO
Myo può essere tradotto come mistico o meraviglioso e ho significa legge. Questa legge è chiamata mistica, perché è difficile da comprendere.
Ma cos’è difficile da comprendere? Semplicemente il fatto straordinario che persone comuni, afflitte da illusioni e sofferenze, risvegliandosi alla Legge fondamentale inerente alla propria vita possano sviluppare saggezza e compassione, riconoscere la propria natura di Budda, trasformare e risolvere i propri problemi e aiutare gli altri a fare lo stesso.  La Legge mistica – in qualsiasi momento e in qualsiasi circostanza – trasforma la vita di chiunque, anche della persona più infelice, in un’esistenza di felicità suprema.
RENGE
Renge, che significa fiore di loto, è una metafora che offre ulteriori chiarimenti sulle caratteristiche della Legge mistica. Il fiore di loto nasce puro, profumato e incontaminato, nonostante il fango in cui cresce. Allo stesso modo, la bellezza e la dignità della nostra umanità emergono in mezzo alle sofferenze della vita quotidiana. Inoltre, il loto produce nello stesso tempo i fiori e i frutti, a differenza di altre piante nelle quali i frutti appaiono solo dopo l’apertura del fiore e la caduta dei petali. Il frutto della pianta del loto, al contrario, si sviluppa contemporaneamente al fiore e quando il fiore sboccia, il frutto è già lì al suo interno.
La metafora del loto illustra il principio della “simultaneità di causa ed effetto”: non bisogna aspettare di diventare perfetti nel futuro, ma è possibile far emergere in qualsiasi momento dalla vita il potere della Legge mistica.
Il principio della simultaneità di causa ed effetto mostra che le nostre esistenze sono fondamentalmente dotate del grande stato vitale del Budda e che è possibile raggiungere lo stato di Buddità semplicemente aprendo e facendo emergere questa condizione vitale. Altri Sutra, provvisori o non definitivi, insegnavano che si poteva ottenere la Buddità attraverso la pratica buddista solo nell’arco di molte vite, acquisendo una ad una le qualità del Budda. Il Sutra del Loto ribalta questa idea, insegnando che tutte le qualità del Budda sono già presenti nella nostra vita fin dall’inizio.
KYO
Kyo significa letteralmente sutra, ma in questo contesto indica la Legge mistica, la verità eterna, la legge fondamentale che permea la vita e l’universo, paragonata ad un fiore di loto. Il carattere cinese kyo implica anche l’idea di un “filo”. Per realizzare un tessuto, all’inizio si pongono in verticale i fili che formano la struttura: l’ordito con cui vengono poi intrecciati i fili orizzontali. Nella nostra metafora, l’ordito rappresenta la realtà fondamentale della vita. I fili orizzontali, che rappresentano la trama o disegno, raffigurano le varie attività della nostra vita quotidiana e conferiscono colore e fantasia al tessuto. La nostra vita comprende sia una verità fondamentale e duratura, sia la complessa realtà della nostra esistenza quotidiana con la sua varietà ed unicità al tempo stesso. Una vita intessuta solo di fili orizzontali può disfarsi molto velocemente.
Questi sono solamente alcuni degli esempi usati per descrivere “Myoho-renge-kyo”, la Legge mistica di cui le nostre vite sono espressione. Recitare Nam-myoho-renge-kyo è un atto di fede nella Legge mistica e nel meraviglioso potere della vita. Nichiren sottolinea l’importanza essenziale della fede in tutti i suoi scritti, ad esempio scrive: «Il Sutra del Loto (…) dice che si può ottenere l’ingresso solo attraverso la fede’. . . Così la fede è il requisito fondamentale per entrare nel via del Budda».
La Legge mistica è la forza illimitata che già esiste nella nostra vita. Credere nella Legge mistica e recitare Nam-myoho-renge-kyo significa avere fede nel proprio illimitato potenziale buddico. Nam-myoho-renge-kyo non è una frase magica che fa emergere poteri soprannaturali, né un’entità trascendente cui affidarsi. È il principio secondo cui le persone comuni, sforzandosi con coerenza, sicuramente trionferanno. Recitare Nam-myoho-renge-kyo significa rispettare la dignità e le infinite potenzialità delle nostre vite ordinarie, facendo emergere la pura energia fondamentale della vita; è l’impegno a non cedere mai alle  difficoltà e a vincere sulle proprie sofferenze.

giovedì 24 maggio 2018

Dice il saggio

"In ogni gatta morta c'è una z..... viva"

mercoledì 2 maggio 2018

San Damiano

Ogni uomo semplice
porta in cuore un Sogno
con Amore ed Umiltà
potrà costruirlo.
Se con Fede tu saprai
vivere umilmente
più felice tu sarai
anche senza niente.
Se vorrai ogni giorno
con il tuo sudore
una pietra dopo l'altra
alto arriverai.
E le gioie semplici
sono le più belle,
sono quelle che alla fine
sono le più grandi.
Se con Fede tu saprai
vivere umilmente,
più felice tu sarai
anche senza niente.
Nella Vita semplice
troverai la Strada,
che la Calma donerà
al tuo Cuore Puro.
Dai e Dai, ogni giorno
con il tuo sudore,
una pietra dopo l'altra
alto arriverai.
Vivi Puro e Libero
Non avere fretta
Con la Fede e grande Amor
questo è ciò che conta
E le Gioie semplici
sono le più belle
sono quelle che alla fine
sono le più grandi
Vivi Puro e Libero
Non avere fretta
Con la Fede e grande Amor
questo è ciò che conta
Vivi Puro e Libero
Non avere fretta

giovedì 19 aprile 2018

Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone.

 John Ernst Steinbeck (1902 – 1968), scrittore americano.

mercoledì 14 febbraio 2018

Chiesa Convento San Francesco d'Assisi - Forio

"dal poco
come dal molto
sii contento"
                  Siracide 29,23

venerdì 5 gennaio 2018

Il filosofo


https://www.youtube.com/watch?v=i8YRNwIdDlQ