venerdì 20 giugno 2014

Reprimere la tratta dei negri (1839)

Reprimere la tratta dei negri (1839)

Sapevate che Ferdinando II volle contrastare la "tratta de' negri", giudicandola un traffico abbominevole. Così, in effetti, fece nell'autunno del 1839, allorché promulgò la Legge per prevenire e reprimere i reati relativi al traffico conosciuto sotto il nome di Tratta de' negri. Composta di 15 articoli, la Legge prevedeva pene diverse a seconda che il bastimento utilizzato per la tratta fosse bloccato prima della partenza o preso dopo, in mare, senza aver però compiuto il traffico. Potevano beneficiare di sconti di pena sostanziale i membri dell'equipaggio che avvisavano per tempo la pubblica sicurezza, ma tali benefici non valevano mai per l'armatore, per il capitano, per gli ufficiali, per il proprietario, l'assicuratore e il prestatore di capitali. Incorreva nelle sanzioni anche chi fabbricava, vendeva o acquistava i ferri da utilizzarsi nella tratta. La pena era più grave, poi, se qualcuno dei negricompresi nel traffico fosse stato fatto oggetto di maltrattamenti o di omicidio. La Gran Corte criminale, cui era preposto il giudizio in merito, aveva anche il compito di provvedere alla liberazione degli schiavi di colore, ai quali era data, gratuitamente, copia legale della decisione di libertà. La legge prevedeva, infine, che i proventi della vendita dei bastimenti e dei beni confiscati servissero alla piena attuazione dei trattati stipulati con la Francia e con la Gran Bretagna proprio per arginare l'abominevole traffico.

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