venerdì 24 ottobre 2014

Harvard

Un giorno un fuori bordo attracca in un piccolo villaggio messicano sulla costa.
Un tturista americano fa i complimenti ad un pescatore messicano sulla qualità del pesce e gli chiede quanto tempo ha impiegato per pescarlo.
“Poco tempo” risponde il messicano.
“Ma allora, perchè non sei rimasto un altro po’ per pescare di più?” chiede l’americano.
Il messicano gli spiega che quanto pescato e’ sufficiente a soddisfare i propri bisogni e quelli della sua famiglia.
L’americano chiede “Ma cosa fai con il resto del tuo tempo?”
“Dormo fino a tardi, pesco un po’, gioco con i miei bambini, e faccio la siesta con mia moglie. La sera poi, esco e vado ad incontrarmi con gli amici nel villaggio, bevo qualcosa con loro, e suoniamo e cantiamo insieme…. insomma ho una vita intensa.”
L’americano lo interrompe: “Io ho un dottorato conseguito ad Harvard, e faccio il consulente, io ti posso aiutare! Dovresti iniziare a pescare un po’ piu’ a lungo ogni giorno. Cosi’ potrai vendere il pesce in piu’ che hai pescato.
Con il guadagno potrai comprarti una barca piu’ grande. La barca piu’ grande portera’ piu’ soldi e potrai acquistare una seconda barca e poi una terza finché non avrai una flotta di pescherecci.
Invece di vendere i tuoi pesci alle persone, potresti contattare direttamente l’industria alimentare per vendere loro i pesci e forse un domani aprire un proprio impianto alimentare.
Potrai lasciare questo piccolo villaggio e trasferirti a Citta’ del Messico, a Los Angeles o anche a New York. Da li’ dirigere la tua grande industria.”
“E quanto tempo ci vuole?” chiede il messicano.
“Venti, forse venticinque anni” rispose l’americano.
“E dopo?”
“E dopo? E’ qui che la cosa si fa interessante” risponde l’americano ridendo.
“Quando il tuo volume d’affari crescera’, potrai iniziare a vendere azioni ed a guadagnare milioni!”
“ E dopo?”
“Dopo potrai andare in pensione, andare a vivere in un piccolo villaggio sulla costa, dormire fino a tardi, giocare con i nipoti, pescare un paio di pesci, fare la siesta, e passare le tue serate a bere e a divertirti con gli amici…” 
"ahh ahh  ahh  ahhhh"


Grazie per i commenti.

mercoledì 3 settembre 2014

Chi lo sapeva????

Grazie per i commenti.

martedì 2 settembre 2014

Warka Water

http://www.architetturaecosostenibile.it/architettura/nel-mondo/warka-water-acqua-potabile-etiopia-776.html


Gli architetti italiani Arturo Vittori e Andreas Vogler dello studio Architecture and Vision, hanno sviluppato, con il sostegno del Centro Italiano di Cultura di Addis Abeba e la EiABC (Ethiopian Institute of Architecture, Building Construction and City Development) il progetto “Warka Water”, una torre di raccolta dell'acqua realizzata a mano e con materiali naturali. Il progetto, presentato per la prima volta alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2012, è rivolto alle popolazioni rurali dei paesi in via di sviluppo, dove le condizioni infrastrutturali ed igieniche rendono l'accesso alla acqua potabile quasi impossibile.

AAA Design for the other 90%: invenzioni per portare acqua e luce a chi non ne ha


In particolare nelle aree montane dell'Etiopia le donne e i bambini sono costretti a percorrere lunghi percorsi a piedi per approvvigionarsi da fonti la cui sicurezza dell'acqua è compromessa dal rischio di contaminazione dovuto alla condivisione delle fonti con il bestiame. Questa situazione comporta, oltre ad un elevato rischi per la salute, un aggravio notevole di lavoro per le donne già impegnate in molteplici mansioni domestiche ed accentua l'impossibilità per i bambini e le donne stesse di accedere all'educazione scolastica.
Il “Warka Water” si pone come soluzione alternativa per risolvere almeno in parte questa situazione.
wanka-water-etiopia-b

AAA IL PROGETTO DELLA TORRE DI GIUNCOLa torre dell’acqua ha una struttura reticolare a maglia triangolare realizzata con il giunco, materiale naturale facilmente reperibile e può essere costruita facilmente dagli abitanti stessi. All'interno della torre, alta 9 metri, è alloggiata una rete realizzata con un tessuto speciale, polietilene tessile, in grado di raccogliere l'acqua potabile dell'aria tramite condensazione
La struttura pesa solo 60 kg, è composta da 5 moduli che possono essere installati dal basso verso l'alto da 4 persone senza la necessità di ponteggi, data la sua leggerezza il sistema deve essere fissato al terreno. “Warka Water” può raccogliere fino a 100 litri di acqua potabile al giorno.

wanka-water-etiopia-cwanka-water-etiopia-d
Foto in alto: © Gabriele Rigon

AAA L'ISPIRAZIONE
Il progetto italiano raccoglie al suo interno i segni di diverse fonti di ispirazione, che uniscono l'aspetto sociale, ecologico ed estetico.
Il nome Warka scelto per il progetto, deriva dalla lingua etiope ed identifica un grande albero di fico, che nella tradizione è simbolo di fecondità e generosità
Allo stesso tempo Warka, nella cultura pastorale etiope, designa il luogo di aggregazione e istruzione della comunità. Purtroppo a causa del progressivo disboscamento di queste aree la scomparsa di questi alberi e dell'identità culturale ad essi legata sembra inevitabile.

wanka-water-etiopia-e
Da un punto di vista ecologico, il sistema trae ispirazione dal piccolo coleottero Namib, copiando le sue strategie di adattamento al clima. Il piccolo insetto raccoglie l'acqua del deserto facendo condensare l'umidità sul suo addome, dove si trasforma in piccole gocce, che scivolando sul dorso idrorepellente, raggiungono la bocca.

wanka-water-etiopia-fwanka-water-etiopia-g
Infine, da un punto di vista estetico gli architetti si sono ispirati all'artigianato tradizionale etiope ed alle nasse tradizionali utilizzate nel Mediterraneo.
La speranza è quella di poter iniziare a diffondere nel 2015 le Warka Water nei territori rurali etiopi.
Immagini | © architecture and vision

martedì 5 agosto 2014

Vesuvio - Angelo de Falco - Zezi - Spakka Neapolis

Si mont' o si 'ma mont' 'e na jastemm'
Si 'a morte si 'na mort' ca' po' tremm'
Montagna fatta 'e lava 'e cient' len' (gue)
Tu tien' 'mman a te' sta vita meja
So pizz' 'e case o so pizz' 'e galera
addò staje chiuse d'a matina a sera
si' o purgatorio 'e tutt' chesta 'ggente
ca vive dint' e barrache e vive 'e stient'

si fumm' o si nun fumm' 'o faje rumore
'o fuoco che te puort' dint' o core
quann' fa notte 'e o ciel' se fa scur'
sul' o ricordo 'e te ce fa paura
chi campa 'nsiene 'a te, te para' nient'
si jesce pazz è pazz overamente
l'unica verità pe' tutt' quante
sarria chell' 'e fui'
ma po' addo' jamm' , primma ca tocca juorno
dopp' tant' stu' ffuoco e lava ce port' tutt' quant'
a 'mmiez' a via
(strumentale)
chi campa 'nsiene 'a te, te para' nient'
si jesce pazz è pazz overamente
l'unica verità pe' tutt' quante
sarria chell' 'e fui'

sabato 21 giugno 2014

venerdì 20 giugno 2014

Reprimere la tratta dei negri (1839)

Reprimere la tratta dei negri (1839)

Sapevate che Ferdinando II volle contrastare la "tratta de' negri", giudicandola un traffico abbominevole. Così, in effetti, fece nell'autunno del 1839, allorché promulgò la Legge per prevenire e reprimere i reati relativi al traffico conosciuto sotto il nome di Tratta de' negri. Composta di 15 articoli, la Legge prevedeva pene diverse a seconda che il bastimento utilizzato per la tratta fosse bloccato prima della partenza o preso dopo, in mare, senza aver però compiuto il traffico. Potevano beneficiare di sconti di pena sostanziale i membri dell'equipaggio che avvisavano per tempo la pubblica sicurezza, ma tali benefici non valevano mai per l'armatore, per il capitano, per gli ufficiali, per il proprietario, l'assicuratore e il prestatore di capitali. Incorreva nelle sanzioni anche chi fabbricava, vendeva o acquistava i ferri da utilizzarsi nella tratta. La pena era più grave, poi, se qualcuno dei negricompresi nel traffico fosse stato fatto oggetto di maltrattamenti o di omicidio. La Gran Corte criminale, cui era preposto il giudizio in merito, aveva anche il compito di provvedere alla liberazione degli schiavi di colore, ai quali era data, gratuitamente, copia legale della decisione di libertà. La legge prevedeva, infine, che i proventi della vendita dei bastimenti e dei beni confiscati servissero alla piena attuazione dei trattati stipulati con la Francia e con la Gran Bretagna proprio per arginare l'abominevole traffico.

lunedì 9 giugno 2014

pillola

"Se hai conosciuto la felicità non sarai mai crudele con nessuno, 
non puoi esserlo. "

Osho

mercoledì 4 giugno 2014

Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.


Pericle

Qui ad Atene noi facciamo così.

Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.

Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

Qui ad Atene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.

Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.

E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.

Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.

Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.

Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene noi facciamo così.


Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.

lunedì 12 maggio 2014

da beppegrillo.it 12-maggio-2014


Io, qui, da questo posto, da questa Toscana, dall’Italia, dall’Europa, non ho ricevuto un Euro. L'uomo che sussurra alle vigne è anche il titolo di un libro, che parla di me,
io non sono uno scienziato, però credo che la musica sia una componente talmente importante per la nostra vita che coinvolgere anche le piante e gli animali non sia una cosa sbagliata. Anzi. è una cosa utile. Mi auguro solo che questa metodologia - che è stata premiata anche dalle Nazioni Unite nel 2011 e ci ha inserito nei 100 progetti più eco-sostenibili del mondo - possa partire orgogliosamente dalla Toscana, da Montalcino, per investire anche tutti gli altri posti dove c’è agricoltura e viticoltura, per arrivare a uno scopo: uccidere OGM e chimica! Se le frequenze possono fare quello che fa la chimica con i suoi effetti devastanti e gli OGM, saremo tutti felici. Carlo Cignozzi, avvocato e agricoltore.

Carlo Cignozzi - Questo è un territorio magnifico, siamo a Montalcino, in un podere antico che ha quasi mille anni. Si chiama Paradiso di Frassina. Io sono capitato qui, in Val d’Orcia, 15 anni fa, in questo perdersi di colline dove non c’è nessuna bruttura. C’è solo arte, cultura. E' un posto unico al mondo. Non per niente è patrimonio dell’umanità. Io sono venuto qui alla fine degli anni 90, e ho capito che in questo posto si poteva fare qualcosa di straordinario: mettere la musica. In questo magnifico posto, dove si faceva il mitico Brunello, io ho avuto questa illuminazione: se gli orientali, che sono i migliori osservatori della natura hanno detto che la musica e le frequenze sonore possono aiutare la natura a crescere meglio, io voglio seguirli, non so che cosa sarà.
Facevo l’Avvocato, però mi piaceva capire che cosa avrebbe potuto succedere con le onde sonore e la vigna di Brunello che mi apprestavo a fare. Ho iniziato a fare questa sperimentazione da solo. Poi ho notato che con le prime casse musicali messe negli angoli dei filari c’era una vita migliore, il metabolismo era accelerato, c’erano dei processi fisiologici migliorativi. Successivamente ho iniziato a collaborare con l’università di Firenze, con il grande professore Mancuso, che è un'autorità nel campo della cosiddetta neurologia vegetale. Abbiamo fatto un capitolato di ricerca anche con l'Entemologo professor Luchi, dell’università di Pisa. Nel giro di pochi anni abbiamo capito che le frequenze sonore, così come la luce, riescono a dare una vita e un metabolismo migliorativo a tutta la pianta.
C’è stato un boom mediatico, qui sono venute tutte le televisioni del mondo. A un certo punto negli Stati Uniti di America, un personaggio - Amar Boose - uno dei più grandi intelletti dell’audio, che a Boston si era nutrito con il MIT di grande fervore scientifico sull'acustica, aveva creato la sua compagnia: la Boose Corporated, la Roll Royce del suono.
Questo signore mi ha visto alla televisione, a Good Morning America, e mi ha aiutato. Io, qui, da questo posto, da questa Toscana, da queste istituzione, dall’Italia, dall’Europa, non ho ricevuto un Euro. Il professore Boose è arrivato qui attraverso il suo senior advisor. Mi ha dato una lettera, e pensavo che mi volesse vendere i diffusori a caro prezzo della Boose. Ho risposto: guardate che io non ce la faccio a pagare i diffusori della Boose. E quell'uomo mi risponde: io sono qui solo per darle questa lettera. Allora la apro e trovo scritto: "Carlo non ti conosco, ma io sono induista, e come tutti gli induisti io credo nella vibrazione universale. La musica è la più bella vibrazione che noi possiamo cogliere, ma noi umani non dobbiamo essere presuntuosi, perché questa vibrazione, che è la musica, non è fatta solo per noi, ma è per tutto il mondo biologico, comprese le povere piante che rappresentano il 98 per cento del mondo biologico in questa terra. I follow you, ti aiuterò".
Questa è stata per me una cosa meravigliosa, ho iniziato a collaborare con questo personaggio e questo personaggio mi ha dotato di un centinaio di diffusori di ultima generazione, a allo stesso tempo ha aiutato anche l’Università di Pisa e di Firenze.
La musica è una vibrazione utile all'uomo. Noi abbiamo bisogno di musica. Hai mai visto - dallo sciamano ai grandi concerti degli anni 2000 - che l’uomo abbia detto no alla musica? No! Ha iniziato con il ritmo, la percussione, con la melodia, la voce, e con la armonia, la composizione di vari suoni, ad avere ingresso in un mondo nuovo, che è il mondo della musica e dell’armonia. Nessuna civiltà umana ha fatto a meno della musica, questo ci fa pensare. E il discorso non riguarda solo gli uomini. Nel Medioevo, ad esempio, i monaci francesi con le loro ricerche e osservazioni, avevano notato che mettendo la stalla vicino al coro dove si esibivano i canti gregoriani, le mucche di quelle stalle producevano più latte e di una qualità migliore.
Lasciamo stare Pitagora, Newton, tutto quello che è stata la ricerca della musica e armonia dal punto di vista dell’uomo o anche dal punto di vista matematico, geometrico e fisico. Io non sono uno scienziato, però credo che la musica sia una componente talmente importante per la nostra vita che coinvolgere anche le piante e gli animali non sia una cosa sbagliata. Anzi. è una cosa utile. Mi auguro solo che questa metodologia - che è stata premiata anche dalle Nazioni Unite nel 2011 e ci ha inserito nei 100 progetti più eco-sostenibili del mondo - possa partire orgogliosamente dalla Toscana, da Montalcino, per investire anche tutti gli altri posti dove c’è agricoltura e viticoltura, per arrivare a uno scopo: uccidere OGM e chimica! Se le frequenze possono fare quello che fa la chimica con i suoi effetti devastanti e gli OGM, saremo tutti felici.
Federico Ricci:Ciao agli amici del Blog di Beppe Grillo, Io sono Federico Ricci, agronomo e enologo del Paradiso di Frassina a Montalcino, azienda biologica dove stiamo sperimentando dal 2006 l’effetto delle onde sonore sulla vite. Una cosa molto particolare, siamo seguiti dall’università di Firenze e di Pisa. L’università di Firenze studia gli effetti delle onde sonore sulla Vite, quella di Pisa invece gli effetti del suono sugli insetti che volano in vigna.
Bene, i risultati sono fenomenali, in quanto per ciò che riguarda la pianta ci siamo resi conto che le onde sonore, la musica classica, quindi le basse frequenze, le vibrazioni, stimolano dentro la pianta un maggiore scambio di ioni di potassio e calcio tra le cellule. La pianta è più resistente alle malattie in generale. Noi che siamo una azienda biologica possiamo ridurre di più del 50% le dosi di rame e di zolfo che diamo in vigna per i trattamenti, e la pianta comunque è stimolata anche a lavorare di più e quindi a produrre di più, e ad anticipare l’epoca di maturazione, che è molto importante, perché così andiamo a vendemmiare in periodi più tranquilli, senza il rischio di piogge, di muffe, di umidità.
Queste sono due effetti molto molto importanti, perché ridurre la quantità di Rame e di Zolfo in Vigna vuole dire anche avere un terreno più sano, falde acquifere più sane, ma anche poi un grappolo e un vino più sano, questo è inevitabile.
Gli studi dell’università di Pisa invece si concentrano, appunto, come dicevo prima sugli insetti che volano in vigna. Ci siamo resi conto, mettendo diverse trappole nei vigneti sia nelle piante, nei punti dove c’è il suono e dove non c’è il suono, che gli insetti utili restano in vigna (sono quelli importanti per l’impollinazione di tutte le piante). Gli insetti dannosi, invece, se ne vanno via, in particolare modo le cicaline, che sono quelle che causano una malattia molto importante, cioè la flavescenza dorata. Come mai la musica allontana questi insetti? Perché questi comunicano tra maschio e femmina con vibrazioni del proprio corpo sulla pianta. Le onde sonore emesse dalle nostre casse fanno sì che mandino in confusione questi insetti, non si riconoscono più, il maschio non trova più la femmina, quindi se ne vanno in posti più tranquilli per comunicare. E quindi abbiamo la possibilità di non trattare la pianta contro questa malattia e quindi anche in questo caso si hanno grappoli più sani e un vino sicuramente più sano e naturale.

Carlo Cignozzi Più sei vicino alla pianta meglio è. Più la musica invade con questi pacchetti di energia discreta sonora e armonia, meglio è. Chi vuole, se lo può fare anche a casa. Non c’è bisogno di invocare università o grandi compagnie internazionali. Potete farlo anche con il buon gusto e la sensibilità. Molte donne che vengono a visitare il mio vigneto dicono "io parlo con le piante, io ho un rapporto con le piante". Io le capisco. Quando le piante hanno una emotività vicina, delle onde di emozioni, rispondono. Figuriamoci con la musica.
Io ho scelto Mozart per un semplice motivo, lui è uno dei più grandi compositori. Nella musica di Mozart ci sono le frequenze di Fibonacci. Fibonacci è un matematico pisano del medioevo e anche un grande botanico. Aveva scoperto che nella natura ci sono dei numeri, delle sequenze, che seguono il numero delle foglie, dei fiori, il numero anche delle righe su certi animali, tutto ciò che è geometrico e matematico, in natura risponde a una serie di frequenze, che si chiama frequenza di Fibonacci, cioè due numeri. I due numeri sommati danno il terzo e così via. Il grande Mozart che cosa aveva fatto? Era rimasto impressionato da questa sequenza di Fibonacci e ne aveva trasmesso le sequenze nella sua musica. Non è stato l’unico, ci sono stati anche altri compositori che hanno fatto questo, ma per me è stato illuminante. Mi sono detto: Mozart è anche un compositore della natura e se è un compositore della natura premiamolo e mettiamo la musica di Mozart, che comprende tante frequenze morbide. Una musica profonda, discreta, elegante, ripetitiva, geometrica. E' un'onda benefica.

domenica 27 aprile 2014

ArcheoFlegrea

 https://mapsengine.google.com/map/edit?mid=zU1T25gMour4.kH3CtFgJwnxo


Grazie per i commenti.

martedì 4 febbraio 2014

miyoko shida